Crepuscolo parigino: segreti tra i tetti della Ville Lumière

date » 22-11-2023 15:42

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E’ mattina sui tetti parigini,
la luce filtra attraverso le tende in questa casa dallo spirito bohémien, giocosa accarezza libri impilati su un tavolino di legno antico, e mentre Felisia prepara il primo caffè prendo un libro. I tocchi della vita quotidiana già si odono e si fondono con la magia della città: il fragore dei passi sui gradini in legno, il suono sottile di una radio che trasmette una melodia jazzata, i primi passi dei vicini sulla moquette delle scale, l’ascensore che stride con le antiche corde d’acciaio. Questo semplice rituale mattutino diventa un'ode alla semplicità, un'intersezione tra l'arte visiva e l'esperienza umana, dove il risveglio diventa la prima creazione, con la colazione e la lettura come strumenti di esplorazione per l'anima in una Parigi che si svela gradualmente. Passa un gatto sul tetto più piccolo, un altro sullo spigolo esterno, sembrano acrobati sui questi tetti con le loro creste aguzze e le tegole scure, mappa visiva dell'incanto cittadino. Immortalati nelle parole di autori come Victor Hugo in "I Miserabili" o Gaston Leroux ne "Il Fantasma dell'Opera", diventano veri e propri personaggi della città. Raccontano storie di secoli, testimoniando la storia architettonica di Parigi, dai quelli spioventi medievali che abbracciavano le dimore dei nobili alle costruzioni più recenti che si amalgamano all'eclettismo del panorama urbano. I tetti hanno assistito alle lotte, alle rivoluzioni e alle storie d'amore che hanno plasmato l'anima di Parigi. Poetesse, poeti, pittori e scrittrici, attraverso le loro opere, hanno dipinto questi tetti come luoghi d'intimità, nascondigli romantici e punti di osservazione privilegiati. Sono diventati rifugi per gli amanti e palcoscenici per i sognatori, offrendo panorami unici su una città intrisa di storia e cultura. Le pagine letterarie si stagliano come finestre aperte su questo mondo sopraelevato, catturando l'essenza stessa della vita parigina. I tetti, con il loro fascino senza tempo, sono un legame indelebile tra la letteratura e l'immaginario collettivo che circonda la città della luce.
“Cos’è che continui a sognare su quel tetto?”, chiede Felisia
“Quello che penso.”
Intanto il caffè con il suo calore che crea piccole scie dalla tazzina, sprigiona il giorno che ci apprestiamo a vivere.


V Arrondissement, mattina tra i tetti

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